[…] Scultore di notevole personalità è Antonio Borrelli, il quale riesce ad evitare che l’operazione di scultura rimanga sorpassata dalla dinamica storica e raggiunge una osmosi tra l’uomo e l’oggetto, senza asservire l’opera totalmente ai consumi. Borrelli eleva un inno alla macchina: ma nella esaltazione c’è l’implicito riconoscimento della necessità di una posizione autonoma dell’individuo. […]
Gino Grassi,
in Roma, 14/03/1972
