L’artista nel 1977 progetta per una scuola di Napoli una struttura binaria in acciaio inox in cui l’effetto di equilibrata ponderazione è corretto dalla tensione che si crea col contrasto tra la forza che sembra spingere i due elementi a ruotare e a serrarsi in un sol blocco e la resistenza opposta dalle evidenti sfalsature, di spessore e di forma, dei due profili interni, che non potranno mai combaciare. Questo motivo ritornerà in molte opere successive […].
Non è difficile accorgersi che, sia pure in un contesto completamente rinnovato rispetto a quello del materismo oggettuale del periodo precedente, le opere degli anni Ottanta continuano la medesima ricerca dei valori di ritmo che possono scaturire dallo scarto tra la regolarità geometrica del modulo e l’imprevista resistenza di una materia in cui scorre, appena percepibile, ma prontamente colta dalla sensibilità dell’artista, un principio di vita organica […].
Vitaliano Corbi,
in ‘Napoliscultura’, catalogo della mostra, A&C, Napoli 1988