Il Maestro Antonio Borrelli, che ha lasciato questa terra due giorni fa, è stato salutato, ieri pomeriggio, dalla cara Diana, dai figli, dai parenti e dai tantissimi amici, con sobria e intensa partecipazione, in una cerimonia che, svoltasi all’interno della chiesa di Santa Maria La Nova, con un “rito” laico, ha ben sintetizzato un suo detto: “Sono cattolico non credente”. Un ossimoro? Nient’affatto! Un’espressione che ben si addiceva ad un uomo, ad un artista, radicato nei propri valori cattolici, ma con una propria e peculiare spiritualità di respiro universale che vedeva, percepiva nel cosmo, nella natura, una Presenza, una Forza, un’Energia, causa e fondamento dell’Esistere e della Vita. Una teologia del mondo, per usare un’espressione che ci è donata dal fertile incontro tra la spiritualità indiana e quella cristiana. Un deus sive natura, così come ci insegna il grande filosofo ebreo Spinoza. Il suo più grande insegnamento: la fedeltà alla propria coscienza che, come ci ricorda Papa Francesco, è di per sé una via di salvezza. Grazie Antonio.
Luciano Tagliacozzo,
Presidente AECNA
